Apr 3, 2020 - Ai tempi del corona virus    Commenti disabilitati su Quando la bufala non è una mozzarella

Quando la bufala non è una mozzarella

Chivasso, 02 Aprile 2020
Caro “bloggario”, senti un po’ qua…

Il virus non resiste al calore e muore se esposto a temperature di 26-27 gradi
Fate gargarismi con con una soluzione disinfettante di modo che il virus muoia prima di scendere nella trachea e nei polmoni
Esponetevi al sole
Al mattino fate un respiro profondo e trattenete il fiato per dieci secondi (rimedio che andrebbe a sostituire il tampone)
Assumete due grammi di vitamina C al giorno e mangiate tante arance
Assumete la vitamina D
Assumete acido acetico
Fate gargarismi con la candeggina
Utilizzate gli oli essenziali e acqua salata
Tagliarsi la barba evita il contagio
Il corona virus rende sterili soprattutto gli uomini
Se vieni contagiato dal corona virus te ne accorgi sempre
I bambini non rischiano di essere contagiati da nuovo corona virus
Gli animali domestici possono trasmettere il corona virus
Il nuovo corona virus è un ceppo di virus dell’influenza che è mutato
Al rientro a casa bisogna sempre lavarsi i capelli e gli indumenti indossati
La suola delle scarpe porta sicuramente il virus in casa e trasmette l’infezione
Pane fresco o verdure crude possono essere contaminate dal nuovo coronavirus e trasmettere sicuramente l’infezione a chi li mangia
Gli extrracomunitari sono immuni all’epidemia grazie al vaccino contro la tubercolosi
I farmaci antivirali prevengono l’infezione da nuovo coronavirus
Mangiare aglio può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo coronavirus
Bere tanta acqua lava il virus dalle vie aeree e lo spinge nello stomaco dove viene distrutto dagli acidi gastrici
Mangiare tante proteine aumenta l’efficacia del sistema immunitario
Il risciacquo regolare del naso con soluzione salina può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo coronavirus
Il virus Sars-CoV-2 vola nell’aria fino a 5 metri
Gli antibiotici prevengono l’infezione
La Tachipirina cura l’infezione da nuovo coronavirus
Il nuovo coronavirus può essere trasmesso attraverso le punture di zanzara
Una lampada a raggi ultravioletti può uccidere il nuovo coronavirus
C’è correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G
Ci si può infettare con il nuovo coronavirus bevendo l’acqua del rubinetto
Il virus si trasmette per via alimentare
Gli essiccatori per mani ad aria calda uccidono il nuovo coronavirus
Le mascherine fatte in casa proteggono dal nuovo coronavirus
Se mi metto due o tre mascherine una sull’altra sono più protetto dal nuovo coronavirus
Non è vero che i fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19
Le zampe dei cani possono essere veicolo di coronavirus e vanno sterilizzate con la candeggina
Fare un bagno caldo previene il COVID-19
Chi abita in zone con clima caldo umido è più a rischio di infezione da nuovo coronavirus
Se si hanno avuto contatti con soggetti positivi al virus si possono prendere dei medicinali che prevengono l’infezione

Ecco il “dictat” dei 40 punti (se non ho contato male) raccolto navigando in rete, ascoltando messaggi audio che arrivavano da fonti la cui credibilità lasciava alquanto sospetti, leggendo post su facebook ecc ecc.
Che facciamo: ridiamo? Piangiamo? Entrambe?
Per la cronaca: non leggo quasi più i post su facebook.
Una delle domande che mi pongo (e non solo la sola sicuramente) è: ma come fa la gente a tirar fuori delle baggianate di questo tipo?
Poi penso: quante persone avranno creduto?
Non avendo letto notizie di ricoveri al centro ustionati o disintossicazioni di gente che si è immersa nell’acqua bollente, o che ha ingurgitato tisane altrettanto bollenti, o che in momento di distrazione mentre faceva i gargarismi con la candeggina l’ha trangugiata…penso, e spero pochi.
Beh…l’aglio sicuramente mangiato in quantità considerevoli potrebbe effettivamente funzionare: data la nube di gas irrespirabile che si sviluppa il giorno dopo, effettivamente le persone sono incoraggiate a stare lontano….a meno che non lo mangiamo tutti, ma tanto se il corona virus muore soffocato dalle “fiatelle” collettive, abbiamo vinto noi! Quindi: BAGNA CAODA PER TUTTI!!
Le persone (tante) che avevano litigato ferocemente con acqua e sapone e come conseguenza del litigio parevano essersi irrimediabilmente separate da entrambi, sembrano siano giunte ad una riconciliazione con l’una e con l’altro. Speriamo duri!
Per quanto riguarda lo stare al sole saranno felici i patiti della tintarella che diranno con grande soddisfazione:”Visto? L’ho sempre detto io che il sole fa bene!!” Anche se mi sa che dovranno accontentarsi di prendere il sole sul balcone.
Volendo si potrebbero fare battute per ognuna di queste “informazioni”.
L’illusione di ottenere il massimo risultato con meno del minimo sforzo.

Essere informati correttamente e sapere “le cose” costa fatica. Molto più riposante credere a delle assurdità ma che rispondono alle speranze, che, appunto foraggiano l’illusione.
Lo vediamo spesso, per esempio tutti i sacrosanti, anni quando arriva il momento della “prova costume”: diete dimagranti, tisane super-sgonfianti, esercizi facili facili e, soprattutto, non troppo faticosi da fare un mesetto prima per avere: ventre piatto, culo sodo, cosce di marmo.
Funziona? Certo!….per chi vende le tisane, gli “aggeginnasticafaidate”, creme e impiastri miracolosi, guaine da indossare di notte, di giorno che ti fanno “sudare tantissimo” come se con il sudore se ne andasse anche la ciccia e i muscoli spuntassero fuori come i funghi dopo la pioggia.
Vero che quest’anno, forse non saremo così preoccupati se il nostro stabilimento balneare sarà Balcon Beach.

Intanto oggi uscendo per il solito giro in farmacia ho notato che qualcosa è cambiato: più passaggi di auto, più gente in giro…

Ho pensato all’effetto dell’avviso di un paio di giorni fa che diceva che è permesso portare a spasso i figli minori e gli anziani disabili. Le restrizioni non sono cambiate, tutto rimane uguale ma a me è venuto il sospetto che o la gente abbia capito un po’ quello che fa comodo, diciamo che si è “facilitata” la regola da seguire, oppure si stanno cominciando a vedere gli effetti di una certa insofferenza causata, a parer mio, anche al fatto di non “fare le cose fino in fondo” ossia: sono stato a casa tutto questo tempo, dovrei fare un po’ di sforzo in più.. ma…no dai…basta così!

Ho visto due signori…no signori è troppo…due “tizi” che parlavano abbastanza vicini, entrambi con le mascherine: uno ce l’aveva calata sul mento e l’altro tirata su sulla fronte. Vabbè…

Nella via che normalmente percorro per andare verso il centro, subito fuori la stazione, c’è una villetta veramente graziosa, direi dei primi del ‘900. È uno studio medico. Una mamma sta uscendo dal cortiletto che precede le scale d’ingresso della villetta. Spinge un passeggino con dentro un bimbo piccolo e ha con sé anche una bimbetta di circa 5 anni con una bella parlantina. C’era anche un giovane uomo nel cortiletto che ho poi capito essere il papà.
Mamma posso venire anch’io a fare il giretto?” chiede la bimba (evidentemente stavano facendo anticamera per entrare nello studio e vista la bella giornata, nell’attesa la mamma ha pensato di fare due passi). “No tesoro- risponde la mamma- lo sai che non si può più di uno alla volta”.

Brava signora- – penso fra me e me. La bimba non replica, non fa il muso , niente, non insiste accetta la spiegazione. Brava bimba – penso sempre io. Non ho finito di pensarlo che la mamma: “Massì dai vieni anche tu”….Vabbè numero 2…

A pochi passi da casa c’è un’altra farmacia e ogni tanto vado anche lì, ma in quella in centro sono sicura di trovare quello che mi serve’ intanto faccio anche una passeggiata (nell’attesa che le temperature si alzino un po’ per andare a correre).
Tornando a casa vedo che anche qui ci sono delle persone in coda. Sovente le auto sono parcheggiate malamente, sempre per il discorso che le persone fanno quello che è comodo non quello che è giusto,
occupando più di metà della corsia e obbligando le auto che viaggiano in quella corsia ad invadere la corsia nel senso opposto. Sul marciapiede in cui io sto camminando c’è un signore, pardon un “tizio” che è fuori dall’auto e non sta facendo la coda, si capisce che ha accompagnato qualcuno. L’auto, parcheggiata alla “massìchevuoichesia” è con il motore acceso, senza nessun motivo….Nostalgia dell’aria inquinata? Vabbè numero 3…

All’andata ho visto un altro “tizio”, seduto su una delle panchine nel piccolo parco, accanto alla famosa area per i cani di cui ho parlato nella prima pagina di questo “bloggario”…sta leggendo…mi chiedo se sia concesso. Al ritorno non c’era più però io una volta rientrata rileggo bene tutta l’ordinanza in merito. NO NON SI DEVE! Vabbè numero 4

Ho anche visto qualche guanto di lattice buttato a terra…i “vabbè” di oggi cominciano ad essere un po’ troppi.
Sono quasi stata più contenta giorni fa quando la città era praticamente deserta.
Non so se sia un buon segno…

C’è un pino molto alto nel giardino del condominio in cui abito che è abbastanza vicino alla finestra del bagno. Da un po’ di anni a questa parte era diventato un punto di ritrovo per le tortore. Dapprima erano solo due poi sono aumentate a mano mano. L’anno scorso ne ho contate più di una ventina. Mi piaceva al mattino guardarle attraverso il vetro. Quest’anno non le ho viste, sì, due o tre qualche mese, poi sono sparite. Mi mancano un po’. Ogni mattina guardo sperando di vederne qualcuna ma niente.
Credo anche che il pino sia malato, ha un colorito “anemico”.
Ma tu guarda cosa mi viene in mente!

Ho sentito qualcuno che si lamenta perché: “gli è stata tolta la sua libertà”.
Bisognerebbe fare dei corsi per insegnare alle persone il vero significato di una parola come questa (ma non solo questa) e far vedere loro cosa realmente significhi essere privati della propria libertà.
Riusciamo a perdere del tempo prezioso a fare le cose sbagliate, a credere a notizie senza alcun fondamento, a cercare delle patetiche scorciatoie per farla in barba a non si bene chi, a fare i capricci come fanno i bambini che non vogliono fare i compiti (un’ora per convincerli tra urla e piagnistei per svolgere un compito che si scopre poi aver portato a termine in venti minuti).

Il presidente della Bielorussia dice che da loro il virus non c’è e che, praticamente, siamo tutti degli psicotici.

E dopo questo chiudo la mia memoria di oggi facendomi aiutare nientemeno che dal grande Lisander (così era chiamato Alessandro Manzoni dagli amici):
“[…] se non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta….
Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta.[…]”

 

 

Mar 25, 2020 - Ai tempi del corona virus    Commenti disabilitati su Tutta mia la città

Tutta mia la città

24 marzo. Sono circa le 18:30.
Nuovamente munita di autocertificazione, quella nuova, la “3.0”, esco per dirigermi ancora in farmacia. Di nuovo? direte voi….che volete che vi dica? Sì, di nuovo. Sto facendo una cura e devo andare a procurarmi i farmaci.
Fa freddino, le temperature si sono abbassate.
In Molise, quella regione che molti pensano non esista e sia stata inventata, ha nevicato: fonti attendibili me lo hanno detto, anzi mi hanno mandato le foto.
Comunque…esco e mi avvio verso il centro.

Mi rendo conto che c’è molto più silenzio della settimana scorsa. I passaggi delle auto sono ulteriormente ridotti, c’è ancora meno gente…ora che ci penso non ho più visto cani portati a spasso…ah già l’ordinanza dei 200 metri, ora ricordo…no, c’è ancora qualcos’altro…
L’ULTIMA DIRETTIVA!! Non si può più uscire dal proprio comune salvo situazioni particolari e devono essere veramente particolari.

Sono quasi le sette di sera ma sembra notte fonda.  Non perché sia buio, c’è ancora luce, le giornate si sono ormai allungate parecchio, ma per l’assenza di gente e di rumori.
Anche il passaggio dei treni si è ridotto. Passando in stazione, sia all’andata che al ritorno, ho sentito solo un annuncio di un regionale veloce.

In farmacia non c’era nessuno.
Quelli che erano andati a ritirare la spesa in un supermercato fuori dal proprio comune, sono stati rimandati indietro.
Si fanno scorte di cibo sullo stile degli Apocalittici americani (documentario a puntate del 2012)
Dopo il gel dell’Amuchina….È SPARITA LA CARTA IGIENICA!!

Gollum e carta igienica

Veder le strade deserte mi ha, comunque, confermato la coscienziosità dei cittadini.
Mi ha anche ricordato quando ero bambina e trascorrevo le mie vacanze in campagna. A volte uscivo di casa e andavo a passeggiare per il paese in pieno pomeriggio. Non c’era anima viva. Silenzio assoluto. Ma era normale in piena estate a quell’ora le persone stavano in casa al fresco, a schiacciare un sonnellino, e così molti dei miei coetanei. Io, con la scusa di recarmi dalla casa dei nonni a quella degli zii, me ne andavo in giro e canticchiavo sempre due canzoni: “Tutta mia la cittààààà, un deserto che conosco…” una cover della fine degli anni ‘60 del brano inglese “Blackberry Way” dei The Move, che da noi era stato portato al successo dall’Equipe 84, oppure un’altra che cantava Bobby Solo: “Al mio paese quando il sole picchia sulle case, tutta le gente chiudi gli occhi e chiude le persiane…..” (chissà se qualcuno di voi se le ricorda).
Non avrei potuto immaginare che tanti anni dopo le strade sarebbero state deserte e non per il caldo o per l’ora tarda…

Sono le otto e mezzo di sera e sento un abbaiare forsennato e isterico…so chi è. Sempre lo stesso cagnolino portato a spasso dal suo padrone. Questo sì non ha saltato praticamente un giorno. Lui abbaia sempre a tutto e a tutti, nervoso e prepotente, come se chiunque, umano e non che si trovi per strada, sia lì per fargli un dispetto o per portargli via qualcosa. O forse ha solo paura che questo avvenga…

Anche il principe Carlo si è ammalato…e qui i commenti si sprecano: vedi?…nonostante tutti i suoi soldi…anche lui…non serve essere nobili…’a livella, come diceva Totò…non solo ai poveri diavoli.

Io penso che se non potessimo avvalerci dei farmaci, dei presidi sanitari e dell’evoluzione tecnologica, questa pandemia a quest’ora avrebbe mietuto vittime tante quasi quante ne fece l’influenza spagnola durante i due anni successivi alla fine della Grande Guerra.

Io non sto male a casa, anzi.
Leggo, studio, scrivo, guardo un sacco di film e documentarti, faccio ginnastica…l’unico handicap è il mio livello di vitamina D ma, come detto prima, i farmaci aiutano in attesa di poter uscire…mi sa che prenderò il sole sul balcone appena possibile, perché no?
E penso anche a quante donne in questo momento a casa loro proprio non stanno bene.
Alla fine della quarantena temo che, oltre ai morti per la pandemia, si farà la conta anche delle donne morte per mano dei compagni…
Sono anche in aumento i TSO.
Ci saranno forse dei divorzi in più, forse anche delle nascite.
Qualcuno, forse, riscoprirà qualcosa della persona che ha accanto e che aveva dimenticato o scoprirà qualcosa di nuovo che sorprenderà piacevolmente…qualcun altro scoprirà di AVERE UNA PERSONA ACCANTO!!
Spero ci ricorderemo di questo periodo…possibilmente un po’ più a lungo di quanto non si ricordi le cose lei…

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Mar 22, 2020 - Ai tempi del corona virus    Commenti disabilitati su Una mosca nell’universo

Una mosca nell’universo



Sabato 21 marzo 2020, anno bisestile.

Primo giorno ufficiale di Primavera!!

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Paolo Fox aveva detto che sarebbe stato un anno fortunato

No, non guardo quel genere di programmi, era uno dei tanti post ironici che arrivano in questo periodo per alleggerire un po’ la tensione.

È ormai tarda mattinata. Dalla finestra aperta del bagno che si affaccia sul lato strada, sento un condomino che dalla finestra di casa sua discute con un vigile in strada. Non capisco bene di cosa stiano discutendo ma:

1) il suddetto vigile aveva in mano un rotolo di nastro a strisce bianche e rosse utilizzato in genere per interdire un’area

2) sempre il suddetto vigile replica al condomino “…è un parco pubblico” “…non siamo noi a prendere queste decisioni” “…senta…non so che dirle, telefoni, scriva o parli con chi…”

Non capisco bene cosa dice il condomino: la discussione era già cominciata, c’è uno strano riverbero che, unito al suo timbro di voce e allo spiccato accento calabrese non mi fa capire bene.

Anni ed anni di film e serie televisive poliziesche da “Tenente Sheridan” a “Il Commissario Montalbano” da “Il comissario Maigret” a “C.S.I.” passando per “Law and Order” hanno scatenato il segugio che è in me.

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Avete presente il campetto di pallacanestro e l’area cani di cui parlavo nel “flusso di coscienza” precedente?

Ebbene ho aguzzato la vista, notevolmente aiutata dai miei occhiali con lenti progressive, e ho notato che:

1) i cancelli di ingresso al campetto sembrano chiusi con due possenti catene e altrettanti possenti lucchetti…ma potrebbe essere anche un effetto ottico…

2) dalla rete che delimita l’area cani pende un foglio bianco che sembra tanto una comunicazione ufficiale

Vado in cucina e, guarda caso, mi rendo conto che DEVO andare a buttare la spazzatura…non piove…ci sono quasi 15 gradi…Vado!

Ehhhhgggià si sente che sta arrivando la primavera!

Dalle finestre aperte si sentono le voci delle persone che stanno preparando pranzo, qualcuno è al telefono che parla con i familiari o con gli amici..

A proposito: benedetto sia internet e tutto ciò che vi è connesso. Riusciamo ad immaginarci tutti noi in un momento come questo senza internet???!!!

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Compiuto il mio dovere di casalinga mi dirigo verso la “scena del crimine” che dista, credo, 50 metri da casa e:

1) effettivamente i cancelli sono chiusi con due belle catene spesse nuove di pacca e lucchetti annessi

2) il foglio che pende è un blablabla di avviso in cui alla fine si dice (riassumendo) che se vuoi portare il tuo amico peloso a giocare e a fare “altro” lo puoi fare ma a non più di 200 metri da casa, che tutte le aree pubbliche sono state interdette per evitare assembramenti…insomma il resto lo sapete (mi chiedo anche quanto questo foglio durerà integro visto che è appeso ad una cordicella e non neanche plasticato…una bella pioggia e ciao…vabbè)

3) il cancello dell’area cani non è stato chiuso ma è stato messo il nastro “delimitatore d’area” all’ingresso. Se vuoi portare Bobi a giocare e fare pupù ci passi sotto…deduco… (e portati un documento che attesti dove abiti).download (1)

Mi stavo chiedendo: ma i cancelli sono chiusi con catena e lucchetto da diversi giorni (ed ecco spiegato il motivo per cui non c’era nessuno), o li hanno messi stamane e le persone sono state così ligie da non andarci comunque nei giorni precedenti seguendo i “consigli”?

L’area cani non era interdetta eppure ormai da giorni è praticamente deserta.

Che i cittadini di Chivasso siano particolarmente coscienziosi?

Poi penso: probabilmente catene e avviso erano lì da qualche giorno ma io non ero stata “stimolata” ad osservare e non me ne sono accorta. Stamane il piccolo diverbio tra i due protagonisti della storiella mi ha pungolata ed ecco che parte la storia….

Quanto siamo abituati a guardarci attorno e a non vedere?

Il celeberrimo investigatore protagonista dei gialli di Agatha Christie, Hercule Poirot, dice che sovente gli occhi vedono dei particolari che le nostre “celluline grigie” (questo scritto tra virgolette dovete pronunciarlo alla francese sennò non funziona) non registrano subito.

Cos’è che ci fa sorvolare sui dettagli? La pigrizia, la paura, la non abitudine…

Lo sappiamo tutti che “guardare” non significa “ osservare” e quindi “vedere”, che non è sufficiente dire che “siamo vivi” solo perché i “parametri vitali” ci dicono così e che, quindi, “sapere” non significa “prendere coscienza” o “essere consapevoli”.

Comunque… rientro dal giro di perlustrazione con questi pensieri e intanto noto che sulla striscia di prato dal lato opposto della strada sono spuntati dei fiorellini, gli alberi potati hanno messo le gemme e quelli non potati sono tutti fioriti.

Altro pensiero: ma quanto se ne frega l’universo degli esseri umani?

Carestie, cataclismi, pestilenze, pandemie…lui va avanti come se niente fosse.

Sono d’accordo con buon’anima del comico Roger Carlin

Roger Carlin

(dico comico ma è tremendamente riduttivo e vi invito ad andarlo a vedere su youtube), che si poneva il quesito di quale fosse per il mondo il significato dell’essere umano, perché gli uomini sono stati creati, cosa non sapeva non conosceva l’universo per cui si è resa necessaria la presenza dell’essere umano? E si è dato una risposta: PLASTICA!!.

Nell’economia delle ere geologiche la nostra importanza per messer Universo è importante tanto quanto potrebbe essere per noi una “puzzetta” fatta da una mosca e siamo forse fastidiosi per lui, l’universo intendo, quanto lo è la mosca per noi.

Attenzione: potremmo fare la stessa fine

Scacciamosche

 

BUONA PRIMAVERA A TUTTI!

 

 

Mar 20, 2020 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Marzo 2020. Guardandomi attorno

Marzo 2020. Guardandomi attorno

“The falling leaves, drifted by the windows…”
Ormai la primavera è arrivata. L’inverno, se inverno si può definire quello del 2019/2020, ci ha salutato da un pezzo viste le temperature, ma la voce di Eva Cassidy nella sua versione più che malinconica, struggente di questo standard, ben si adatta all’umore odierno.
Dietro al vetro della finestra del mio studiolo, guardo…cosa guardo?
Le auto parcheggiate, molte più del solito, il campetto di pallacanestro, normalmente abbastanza frequentato ora desolato, il prato recintato in cui si portano i cani a giocare…niente…ah no, ecco arriva una ragazza con un husky, la prima persona con rispettivo cane dopo diverse ore.
Ma passi tutto il tempo alla finestra? Vi chiederete voi. Beh…ecco, in questi ultimi giorni molto più di quanto faccia normalmente.
Nelle giornate limpide si può godere della splendida vista della catena montuosa delle Alpi: Cervino, Monte Rosa, Gran Paradiso, e altre cime di cui non conosco ancora il nome.
Se si mi sposto in cucina vedo il Monviso e tutta la collina, Superga compresa.
Oggi però c’è una densa foschia.
Nonostante la temperatura assai gradevole, in giro non c’è nessuno.
Debbo uscire “per forza” per recarmi in farmacia. In altri momenti la temperatura e l’aria notevolmente meno inquinata sarebbero stati due motivi validi per uscire a passeggiare o per una bella corsa, ma non è così…
Stampo l’autocertificazione, non si sa mai. Vado

La stazione di Chivasso è un nodo ferroviaro abbastanza importante. Treni per Torino, per Milano, per il territorio del Canavese, per Pinerolo, Novara, Alessandria, per la Val d’Aosta.
È comodo per me attraversarla per andare nel centro della cittadina. Pochi anni fa hanno chiuso il sovrapasso che ne consentiva l’accesso a chi abita dietro stazione e, una volta uscito deve ritornare a casa ma era alquanto scomodo salire e scendere soprattutto con le valige. Lo hanno chiuso (non credo per la scomodità, ma per problemi di altro tipo) e hanno costruito un comodissimo corridoio coperto a livello del piano stradale che consente così di entrare e uscire dallo stesso lato, una pacchia.
In certi orari quel passaggio diventa un fiume di teste che si muovono in un senso e nell’altro.
Mentre mi avvicino sento un paio di annunci di treni cancellati. Non c’èquasi nessuno ad attendere il treno…una persona. La sala d’attesa: vuota. Edicola dei giornali: chiusa. Tabaccaio…ullallà: APERTO!

Chivasso è un comune vivace, il centro storico è sempre un viavai di gente. Nel tardo pomeriggio i locali pullulano di persone che si gustano l’aperitivo, c’è un ospedale abbastanza grande quindi le strade circostanti sono trafficate. In certe ore sul cavalcavia di via Ivrea, dietro l’ospedale, trovi la coda. Per non parlare della confusione che trovi se vuoi andare al “Gigante” o al “Bennet”. Difatti io non ci vado mai.

Ma ormai da diversi giorni…
Niente. Deserto. Silenzio. Locali chiusi. I soli negozi aperti: alimentari e farmacie.
Sulle saracinesche tristemente abbassate si leggono cartelli: “Locale chiuso in base all’ordinanza ecc ecc”. Qualcuno è stato meno “burocratico” e ha scritto direttamente in stampatello maiuscolo: “CHIUSO A CAUSA DEL CORONA VIRUS”
Le persone attendono fuori in coda, ordinatamente e ben distanti le une dalle altre, quasi tutti con la mascherina, qualcuno indossa anche con i guanti da chirurgo.
Sulla vetrina della farmacia leggo: “Mascherine esaurite. Per ora” “Disinfettante per le mani” “All’interno della farmacia due persone servite e una in attesa”
Non ho mai visto la gente stare in fila maniera così ordinata, paziente, silenziosa, civile insomma.
Nelle “strisce blu” parcheggi gratis.

Mi sono resa conto che mentre cammino sono attenta più del solito, quasi in guardia e cerco di capire a che distanza passerà la persona che sta camminando sul mio stesso marciapiede in senso inverso.
Che faccio? Scendo e mi scanso o aspetto di vedere che fa…adesso se mi passa troppo vicino trattengo il respiro… puuuuuffff
C’è un ragazzo che arriva e sta parlando al cellulare a voce alta, o così sembra visto il silenzio in cui siamo immersi. Parla troppo…emette troppo fiato…vado in apnea e mi allontano.

Mi viene in mente Tolstoj quando fa dire ad Anna Karenina: “Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo” e mi chiedo se in questo periodo siamo così, se tutti noi abbiamo paura allo stesso modo, se la paura ci rende più simili gli uni agli altri o se anche in questa situazione ognuno di noi è spaventato a modo suo.

Torno a casa. Mi accorgo che sto camminando piano perché mi sono persa a guardare il vuoto della via centrale. In genere mi piace la carenza di “umanità”. Sì lo so, sono diventata un’orsa: mi piace entrare nei negozi e vedere quattro gatti. Quando vado a visitare un museo, un castello, un qualsiasi sito , se ci sono più di dieci persone vi viene la nausea e mi gira la testa e arrivo a causa esausta. Quando sono al mare e vado in spiaggia se ci sono bagnanti uno ogni tre ombrelloni storco il naso.
Ma così devo dire che mi sento “un po’” angosciata, appesantita. Mi guardo intorno e mi vedo riflessa in una vetrina di un negozio, chiuso ovviamente. Mi accorgo che sono sono un po’ incurvata, sembro Atlante che regge il mondo.
Mi do una scrollata, come i cani quando escono dall’acqua, riporto testa e colonna vertebrale in asse e faccio un bel respiro accertandomi che nessuno mi abbia visto.
Ma di che mi preoccupo? In giro non c’è anima viva e poi anche se qualcuno mi vedesse penserebbe: “Benvenuta nel club!”

Riprendo il cammino verso casa e di nuovo arrivata in stazione dall’altoparlante si sentono altri due annunci di treni cancellati…abbasso lo sguardo e scuoto lievemente la testa.

Davanti al cancelletto d’ingresso incrocio un condomino che abita nella mia stessa scala che deve uscire…alè altro momento di indecisione: che faccio mi fermo a metà marciapiede e aspetto che esca o utilizzo passo carraio visto che è aperto?
Poi mi ricordo che è una persona di buon senso, almeno per quel poco che lo conosco, e, di fatti, apre il cancello, si ferma, si mette dietro (canonico metro di distanza), mi saluta, rispondo al saluto, entro e ringrazio. In tempi “sani” ci saremmo fermati a scambiare due parole, ma oggi non è così.

Finalmente a casa!
Entro, mi spoglio, metto i vestiti in lavatrice, vado in bagno e mi lavo due o tre volte mani, le avambraccia e la faccia. Forse è proprio meglio stare a casa perché tutte le volte ‘sta sceneggiata!

Se penso che ho compiuto gli anni solo pochi giorni fa…

Dic 18, 2016 - Diritti delle donne, Donne nella storia    Commenti disabilitati su Varie ed eventuali

Varie ed eventuali

Che cos’è la femminilità?

È veramente una caratteristica che definisce la donna come una creatura dotata di fascino, elegante, aggraziata o piuttosto una definizione che la discrimina, la incatena e la relega in un ruolo deciso da altri individui?

Come è nata l’idea che le donne sono da considerare esseri inferiori?
Come si è riusciti a far sì che le donne credano di esserlo e si comportino come tali?

Infibulazione

Nei paesi in cui si perpetra il rito dell’infibulazione, perché è quasi sempre la madre, o comunque una donna, che porta la bambina ad essere infibulata e, altrettanto sovente, è una donna che la pratica?

Come si è riusciti a fare in modo che siano le stesse donne ad essere giudici e carnefici delle loro simili?

Se così è come la mettiamo con l’amore/istinto materno?

Infibulare la propria figlia è dimostrazione di amore materno?

E infibularla “psicologicamente”?

E come siamo arrivati a crederci?

Perché per una donna diventare madre è “naturale”?

Le donne che sentono, che non hanno il desiderio di essere madri sono “contro natura”? “incomplete”? O delle “persone orribili”?

E il cosiddetto “orologio biologico”?

Come è possibile che le donne americane abbiano dato il voto a lui?trump-donald 

24 novembre 2016 giornata mondiale contro la violenza sulle donne… come ci siamo arrivati?

Come mai la storia sembra essere fatta e scritta quasi esclusivamente da uomini?

Perché lo stesso lavoro eseguito nello stesso modo prevede spesso una retribuzione minore per le donne?

Perché la condanna morale per una donna che vive con gioia la propria sessualità è feroce, di disprezzo mentre per un uomo… in fondo è un maschio… anzi beato lui!!

Come mai è sempre una donna quella che rovina la propria famiglia e/o la famiglia altrui?

Come è nato l’equivoco che per avere gli stessi diritti dei maschi bisognasse “essere” come loro?

Come mai la maggior parte delle persone che frequentano la chiesa sono donne? O meglio, ancora donne?

Come è che ci siamo convinte che “in fondo… è il nostro destino”…?

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Esiste ancora il femminismo?

Perché essere femministe o femministi è visto come un qualcosa di fastidioso?

Lo sapevate che in Nuova Zelanda le donne hanno ottenuto il diritto di voto nel 1893?

Non lamentiamoci dai…in Svizzera lo hanno ottenuto nel 1971…in Arabia Saudita nel 2015!

Come mai quando abbiamo del tempo che viene definito “libero”, e questo vale per tutti, donne e uomini, ci si sente dire: “Visto che sei libera/o (leggi: visto che non hai niente da fare) perché non passi da….non vai a prendere…non sbrighi questa o quell’altra faccenda?”

E, soprattutto, perché se abbiamo del “tempo libero” lo occupiamo subito con delle altre faccende “utili”?

Perché il tempo dedicato al “pensare” non è contemplato nella quotidianità?

Perché le nostre giornate sono fatte di verbi come “andare”, “fare”, “sbrigare”, e praticamente mai di “fermarsi a riflettere”, “sedersi a pensare”?

Che fine ha fatto il famoso “ozio” latino?

John_William_Waterhouse_-_Dolce_Far_Niente_(1880)

Perché un uomo volgare non piace ma se ad essere volgare è una donna piace ancora meno?

Che fine ha fatto l’eredità intellettuale, spirituale e il coraggio di donne come Virginia Woolf, Artemisia Gentileschi, Nina Simone, Alda Merini, Margherita Hack, Amelia Earhart e di tante altre che, per motivi di spazio non posso elencare e altre che rimarranno sconosciute ma che hanno rischiato la propria “tranquillità” per dimostrare che “si può fare”?

 

Ott 26, 2016 - Diritti delle donne    3 Comments

Paese che vai, legge che trovi

Circa un mese fa nel numero 1173 della rivista settimanale “Internazionale”, alla quale sono abbonata da circa otto anni, leggo che il parlamento polacco ha respinto un disegno di legge che avrebbe legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza. C’è una sorta di legalizzazione ma molto restrittiva che è il risultato di uno dei tanti compromessi tra Stato e Chiesa. In questo caso il compromesso risale al 1993 e vieta l’interruzione di gravidanza salvo i casi di stupro, incesto, di gravissime malformazioni per il feto e seri rischi per la vita della madre entro la 12esima settimana di gestazione.  Lo sciopero era stato indetto per il 3 ottobre e, malgrado i timori, le donne si sono armate di coraggio e sono scese in piazza sia nella capitale che in altri centri. C’è anche stata una gradevole sorpresa: anche gli uomini hanno partecipato alla manifestazione e pare, inoltre, che alcuni datori di lavoro abbiano organizzato quella giornata facendo lavorare gli uomini in modo da permettere alle lavoratrici di manifestare.Quarto Stato - Pellizza da Volpedo - particolare - Modified

Lo sciopero si è risolto con un nulla di fatto. La legge è rimasta tale e quale, per fortuna, da un lato, in quanto c’era il rischio che venisse proprio “uccisa”, e purtroppo, dall’altro lato, in quanto, come si può ben capire, una donna non ha il diritto di decidere. Ci sono casi che possono essere altrettanto penosi, ma, non essendo contemplati da tale legge, porranno la donna in gravidanza di fronte ad un ulteriore gravoso dilemma: se decidesse di abortire dovrà farlo illegalmente, e, se venisse scoperta, è prevista una detenzione in carcere per lei e per il medico che l’ha aiutata.  Quindi sarà anche qui una questione di denaro: le donne del ceto più agiato si faranno un bel viaggio all’estero in qualche paese in cui la legge sull’aborto non è così restrittiva, stando ben attente, una volta ritornate nel loro paese, a non venire scoperte per non correre il rischio di essere considerate mostri.

Minion viola urlante

Oppure si faranno prendere dalla disperazione e faranno qualcosa che le metterà a rischio finendo nelle mani qualche ciarlatano o ciarlatana!   Tra l’altro non è che questa notizia sia stata messa in evidenza dai notiziari, non era sicuramente tra quelle considerate più importanti, infatti mi stavo chiedendo: “Chissà come è finita la questione tra l’Angelina Jolie e il bel Brad Pitt?”.

Io sono nata nel 1962 (così vi ho svelato la mia età!). La famosa legge 194, quella che finalmente legalizzava l’aborto, venne istituita sedici anni dopo.   Tante donne che all’epoca erano già “grandi” sanno per esperienza personale o per aver visto o sentito, cosa significava aspettare un bambino e non essere in grado di portare a termine la gravidanza

Pellizza_da_Volpedo_Ricordo_di_un_dolore

La nostra legge sull’aborto tra poco avrà 40 anni, cifra tonda. In genere a 40 anni le donne cominciano a fare il bilancio della propria vita… quelle all’inizio di una crisi vanno dal parrucchiere e stravolgono il proprio look

Look rinnovato

poi si rendono conto che non è sufficiente…

In ogni parte del mondo quando un diritto è acquisito ormai da diversi anni, non viene spontaneo pensare che in altri luoghi non sia così, per cui rimaniamo increduli quando veniamo a conoscenza di fatti che violano dei diritti che nel nostro paese diamo quasi per scontati e che sono segno di grande civiltà ed emancipazione (per cortesia leggere queste ultime due parole in tono solenne e mano sul cuore!!). Ma dopo qualche momento la notizia che tanto ci turba, ce la “scuotiamo” di dosso come fanno le paperelle che vediamo immergersi nei fiumi e riemergere (ci avete mai fatto caso? Plunf, nuota nuota nuota, poi fuori dall’acqua frrrrrrrrrrrrr, una bella scrollata e via, nuovamente asciutte)

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Eppure, ancora oggi, qui nel nostro bel paese di tanto in tanto ci arrivano notizie di giovani donne, se non di ragazzine, che hanno partorito in clandestinità gettando il frutto del peccato dentro un cassonetto della spazzatura (i fini conoscitori di Elio e le Storie Tese a questo punto avranno già cominciato a canticchiare un loro famoso brano che tratta in maniera ironica e al contempo raccapricciante questo tema, se non la conoscete vi invito ad ascoltarla).   Se invece il frutto del peccato ha più fortuna, viene abbandonato da qualche parte finché qualcuno, passando di lì lo trova, ancora vivo e i giornali ne parlano.   Ah! E se poi nasce con la camicia la “mamma” lo partorisce in ospedale e lo lascia lì: in questi ultimi due casi parte il toto-adozione

TOTOCALCIO: APERTURA CAMPIONATO SENZA SCHEDINA PRESTAMPATA

In un paese come la Polonia con una granitica educazione cattolica, come sarebbe potuta andare? Forse molto peggio come ho detto all’inizio.   Voi direte che anche l’Italia è un paese con una educazione religiosa simile. Vero, ma vedete l’Italia è un Paese i cui abitanti che si dichiarano appartenenti alla chiesa cattolica, si comportano come davanti ad un buffet o ad un self-service: mettono nel piatto quello di cui hanno voglia in quel momento, quello che li aggrada, quello che più “fa comodo”

Il problema ha radici più profonde”, dice il narratore nel fumetto di Leo Ortolani “Ratman

Rat-Man il problema ha radici più profonde

(Lo conoscete? No? Aggiungetelo alla biblioteca).

Ci sono argomenti che ancora oggi, anche se non sembra, sono tabù.   Ad esempio: L’educazione sessuale, vogliamo parlarne? Quante volte si parlato di introdurla come materia nelle scuole?

Ancora oggi a molti genitori solo se si ventila da lontano l’idea che nella scuola frequentata dal loro bambino…

gatto-che-si-gonfia

Si è così terrorizzati all’idea al punto che qualche tempo fa una delle puntate di Presa diretta, il programma giornalistico di Riccardo Iacona, che si intitolava appunto “Tabù del sesso” per l’occasione venne spostato in seconda serata.

Poi abbiamo i programmi per le famiglie in cui veline, letterine ballano….ballano per modo di dire, con le natiche, quelle che hanno dietro in basso e quelle che hanno davanti in alto, al vento, anzi, preciso: ballano con le natiche e basta, ma quello i bambini lo possono guardare.   Ben inteso: a me le veline, o letterine non turbano assolutamente basta che non le si definiscano “ballerine” per rispetto a chi, per diventare ballerina studia, lavora e patisce le pene dell’inferno!

Ballerina

Anche qui quello che mi ha colpito è stata l’ipocrisia e la “calata di braghe” della potente RAI!   Una donna nuda che pubblicizza un silicone sigillante per le porte della doccia è occhei ma una donna in topless sulla spiaggia viene invitata a reindossare il top: non è un esempio fatto a caso, visto e vissuto di persona!   Sapete qual’è il pensiero di un bimbo quando vede due tette dal vivo? PAPPA!!

Bambino felice

È chiaro che le “storture” mentali le introducono gli adulti a forza nella mente dei bambini: l’idea del brutto, così come del bello, dello schifo, del non si fa, del giusto o dello sbagliato è frutto dell’educazione, della cultura…   Già la cultura….   Aveva ragione quel genio artistico di Giorgio Gaber quando diceva che: “…la cultura è delicata, e anche permalosa: Ci resta male se non si sente amata…o se le viene il sospetto di non essere un bisogno vero.”

In quanto all’educazione vi lascio con una domanda: chi educa gli educatori?

dubbiosa

Appuntamento al prossimo post!     

Ott 4, 2016 - Donne nella storia    Commenti disabilitati su Riflessioni nella vasca

Riflessioni nella vasca

Agatha Christie

Si racconta che Agatha Christie avesse le idee per i suoi gialli mentre era immersa nella vasca da bagno. Non so se e quanto sia vero ma a me è capitato, e capita ancora.

L’idea di scrivere mi aveva sempre attirato fin da ragazzina ma, sapete che da ragazzini ci attira un po’ tutto. Probabilmente anche questa, come la musica, alla fine è dovuta diventare in qualche modo una presenza significativa nella mia vita.

Nell’era di internet un blog non si nega a nessuno…purtroppo…per fortuna…chi lo sa, ma comunque eccomi qui anch’io con il mio mezzo secolo e oltre di presenza sulla crosta terrestre a raccontare la mia versione della vita! Brrrrr!!!

Potrà sembrare banale o ovvio, per certi versi, che questo blog neonato sia dedicato alle donne ma sarà proprio così! Due punti però li chiarisco subito e sono i seguenti:

1) saranno più che ben accette le “presenze” maschili

2) se, in quanto blog al femminile, pensate di trovare delle ricette di cucina, consigli su come si prepara una perfetta tavola di Natale, come si effettua il cambio dell’armadio tra le stagioni, come si creano prodotti di bellezza con quello che in frigorifero sta prendendo vita, ebbene, chiudete pure tutto così non vi faccio perdere tempo!

Ho scomodato lo spirito di Ipazia, eroina di tempi molto antichi, filosofa, astronoma, matematica a capo della scuola di Alessandria (sì, quella famosa d’Egitto, non quella nel Monferrato) che, oltre che essere vergognosamente intelligente, ebbe anche l’impudicizia di essere bella e, perciò, venne fisicamente fatta a pezzi da dei fanatici religiosi cristiani. Beh, signora mia, se l’è un po’ cercata: era una donna, bella, più che intelligente e per giunta a capo di una scuola di pensiero! Cosa credeva, di passarla liscia?

Hypatia

Dicevo, potrebbe sembrare pretenzioso usare il suo nome per un blog ma io sono una φίλη ( file = amica) della σοφία (sofia = conoscenza) per cui il nome di Ipazia mi è sembrato largamente rappresentativo.

Che mal di testa!!! Mi sembra di essere Zeus quando dalla propria testa partorì Atena!

Zeus-e-Atena

Detto ciò, mi metto subito al lavoro e….fatemi gli auguri!