Ott 26, 2016 - Diritti delle donne    3 Comments

Paese che vai, legge che trovi

Circa un mese fa nel numero 1173 della rivista settimanale “Internazionale”, alla quale sono abbonata da circa otto anni, leggo che il parlamento polacco ha respinto un disegno di legge che avrebbe legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza. C’è una sorta di legalizzazione ma molto restrittiva che è il risultato di uno dei tanti compromessi tra Stato e Chiesa. In questo caso il compromesso risale al 1993 e vieta l’interruzione di gravidanza salvo i casi di stupro, incesto, di gravissime malformazioni per il feto e seri rischi per la vita della madre entro la 12esima settimana di gestazione.  Lo sciopero era stato indetto per il 3 ottobre e, malgrado i timori, le donne si sono armate di coraggio e sono scese in piazza sia nella capitale che in altri centri. C’è anche stata una gradevole sorpresa: anche gli uomini hanno partecipato alla manifestazione e pare, inoltre, che alcuni datori di lavoro abbiano organizzato quella giornata facendo lavorare gli uomini in modo da permettere alle lavoratrici di manifestare.Quarto Stato - Pellizza da Volpedo - particolare - Modified

Lo sciopero si è risolto con un nulla di fatto. La legge è rimasta tale e quale, per fortuna, da un lato, in quanto c’era il rischio che venisse proprio “uccisa”, e purtroppo, dall’altro lato, in quanto, come si può ben capire, una donna non ha il diritto di decidere. Ci sono casi che possono essere altrettanto penosi, ma, non essendo contemplati da tale legge, porranno la donna in gravidanza di fronte ad un ulteriore gravoso dilemma: se decidesse di abortire dovrà farlo illegalmente, e, se venisse scoperta, è prevista una detenzione in carcere per lei e per il medico che l’ha aiutata.  Quindi sarà anche qui una questione di denaro: le donne del ceto più agiato si faranno un bel viaggio all’estero in qualche paese in cui la legge sull’aborto non è così restrittiva, stando ben attente, una volta ritornate nel loro paese, a non venire scoperte per non correre il rischio di essere considerate mostri.

Minion viola urlante

Oppure si faranno prendere dalla disperazione e faranno qualcosa che le metterà a rischio finendo nelle mani qualche ciarlatano o ciarlatana!   Tra l’altro non è che questa notizia sia stata messa in evidenza dai notiziari, non era sicuramente tra quelle considerate più importanti, infatti mi stavo chiedendo: “Chissà come è finita la questione tra l’Angelina Jolie e il bel Brad Pitt?”.

Io sono nata nel 1962 (così vi ho svelato la mia età!). La famosa legge 194, quella che finalmente legalizzava l’aborto, venne istituita sedici anni dopo.   Tante donne che all’epoca erano già “grandi” sanno per esperienza personale o per aver visto o sentito, cosa significava aspettare un bambino e non essere in grado di portare a termine la gravidanza

Pellizza_da_Volpedo_Ricordo_di_un_dolore

La nostra legge sull’aborto tra poco avrà 40 anni, cifra tonda. In genere a 40 anni le donne cominciano a fare il bilancio della propria vita… quelle all’inizio di una crisi vanno dal parrucchiere e stravolgono il proprio look

Look rinnovato

poi si rendono conto che non è sufficiente…

In ogni parte del mondo quando un diritto è acquisito ormai da diversi anni, non viene spontaneo pensare che in altri luoghi non sia così, per cui rimaniamo increduli quando veniamo a conoscenza di fatti che violano dei diritti che nel nostro paese diamo quasi per scontati e che sono segno di grande civiltà ed emancipazione (per cortesia leggere queste ultime due parole in tono solenne e mano sul cuore!!). Ma dopo qualche momento la notizia che tanto ci turba, ce la “scuotiamo” di dosso come fanno le paperelle che vediamo immergersi nei fiumi e riemergere (ci avete mai fatto caso? Plunf, nuota nuota nuota, poi fuori dall’acqua frrrrrrrrrrrrr, una bella scrollata e via, nuovamente asciutte)

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Eppure, ancora oggi, qui nel nostro bel paese di tanto in tanto ci arrivano notizie di giovani donne, se non di ragazzine, che hanno partorito in clandestinità gettando il frutto del peccato dentro un cassonetto della spazzatura (i fini conoscitori di Elio e le Storie Tese a questo punto avranno già cominciato a canticchiare un loro famoso brano che tratta in maniera ironica e al contempo raccapricciante questo tema, se non la conoscete vi invito ad ascoltarla).   Se invece il frutto del peccato ha più fortuna, viene abbandonato da qualche parte finché qualcuno, passando di lì lo trova, ancora vivo e i giornali ne parlano.   Ah! E se poi nasce con la camicia la “mamma” lo partorisce in ospedale e lo lascia lì: in questi ultimi due casi parte il toto-adozione

TOTOCALCIO: APERTURA CAMPIONATO SENZA SCHEDINA PRESTAMPATA

In un paese come la Polonia con una granitica educazione cattolica, come sarebbe potuta andare? Forse molto peggio come ho detto all’inizio.   Voi direte che anche l’Italia è un paese con una educazione religiosa simile. Vero, ma vedete l’Italia è un Paese i cui abitanti che si dichiarano appartenenti alla chiesa cattolica, si comportano come davanti ad un buffet o ad un self-service: mettono nel piatto quello di cui hanno voglia in quel momento, quello che li aggrada, quello che più “fa comodo”

Il problema ha radici più profonde”, dice il narratore nel fumetto di Leo Ortolani “Ratman

Rat-Man il problema ha radici più profonde

(Lo conoscete? No? Aggiungetelo alla biblioteca).

Ci sono argomenti che ancora oggi, anche se non sembra, sono tabù.   Ad esempio: L’educazione sessuale, vogliamo parlarne? Quante volte si parlato di introdurla come materia nelle scuole?

Ancora oggi a molti genitori solo se si ventila da lontano l’idea che nella scuola frequentata dal loro bambino…

gatto-che-si-gonfia

Si è così terrorizzati all’idea al punto che qualche tempo fa una delle puntate di Presa diretta, il programma giornalistico di Riccardo Iacona, che si intitolava appunto “Tabù del sesso” per l’occasione venne spostato in seconda serata.

Poi abbiamo i programmi per le famiglie in cui veline, letterine ballano….ballano per modo di dire, con le natiche, quelle che hanno dietro in basso e quelle che hanno davanti in alto, al vento, anzi, preciso: ballano con le natiche e basta, ma quello i bambini lo possono guardare.   Ben inteso: a me le veline, o letterine non turbano assolutamente basta che non le si definiscano “ballerine” per rispetto a chi, per diventare ballerina studia, lavora e patisce le pene dell’inferno!

Ballerina

Anche qui quello che mi ha colpito è stata l’ipocrisia e la “calata di braghe” della potente RAI!   Una donna nuda che pubblicizza un silicone sigillante per le porte della doccia è occhei ma una donna in topless sulla spiaggia viene invitata a reindossare il top: non è un esempio fatto a caso, visto e vissuto di persona!   Sapete qual’è il pensiero di un bimbo quando vede due tette dal vivo? PAPPA!!

Bambino felice

È chiaro che le “storture” mentali le introducono gli adulti a forza nella mente dei bambini: l’idea del brutto, così come del bello, dello schifo, del non si fa, del giusto o dello sbagliato è frutto dell’educazione, della cultura…   Già la cultura….   Aveva ragione quel genio artistico di Giorgio Gaber quando diceva che: “…la cultura è delicata, e anche permalosa: Ci resta male se non si sente amata…o se le viene il sospetto di non essere un bisogno vero.”

In quanto all’educazione vi lascio con una domanda: chi educa gli educatori?

dubbiosa

Appuntamento al prossimo post!     

Paese che vai, legge che troviultima modifica: 2016-10-26T16:00:16+02:00da tataianna
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3 Commenti

  • Molto interessante, bella e condivisibile dissertazione. 🙂

  • Argomenti scomodi! Attendiamo sviluppi dettagliati nei prossimi post.

  • Il tuo post invita ad ulteriori interessanti riflessioni…ad esempio che cosa si può insegnare nelle scuole, ai bambini, che possa essere di effettivo aiuto per la loro vita futura, oltre all’educazione sessuale naturalmente? 🙂