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Dic 18, 2016 - Diritti delle donne, Donne nella storia    Commenti disabilitati su Varie ed eventuali

Varie ed eventuali

Che cos’è la femminilità?

È veramente una caratteristica che definisce la donna come una creatura dotata di fascino, elegante, aggraziata o piuttosto una definizione che la discrimina, la incatena e la relega in un ruolo deciso da altri individui?

Come è nata l’idea che le donne sono da considerare esseri inferiori?
Come si è riusciti a far sì che le donne credano di esserlo e si comportino come tali?

Infibulazione

Nei paesi in cui si perpetra il rito dell’infibulazione, perché è quasi sempre la madre, o comunque una donna, che porta la bambina ad essere infibulata e, altrettanto sovente, è una donna che la pratica?

Come si è riusciti a fare in modo che siano le stesse donne ad essere giudici e carnefici delle loro simili?

Se così è come la mettiamo con l’amore/istinto materno?

Infibulare la propria figlia è dimostrazione di amore materno?

E infibularla “psicologicamente”?

E come siamo arrivati a crederci?

Perché per una donna diventare madre è “naturale”?

Le donne che sentono, che non hanno il desiderio di essere madri sono “contro natura”? “incomplete”? O delle “persone orribili”?

E il cosiddetto “orologio biologico”?

Come è possibile che le donne americane abbiano dato il voto a lui?trump-donald 

24 novembre 2016 giornata mondiale contro la violenza sulle donne… come ci siamo arrivati?

Come mai la storia sembra essere fatta e scritta quasi esclusivamente da uomini?

Perché lo stesso lavoro eseguito nello stesso modo prevede spesso una retribuzione minore per le donne?

Perché la condanna morale per una donna che vive con gioia la propria sessualità è feroce, di disprezzo mentre per un uomo… in fondo è un maschio… anzi beato lui!!

Come mai è sempre una donna quella che rovina la propria famiglia e/o la famiglia altrui?

Come è nato l’equivoco che per avere gli stessi diritti dei maschi bisognasse “essere” come loro?

Come mai la maggior parte delle persone che frequentano la chiesa sono donne? O meglio, ancora donne?

Come è che ci siamo convinte che “in fondo… è il nostro destino”…?

Mrs-Emmeline-Pankhurst-pic-PA

Esiste ancora il femminismo?

Perché essere femministe o femministi è visto come un qualcosa di fastidioso?

Lo sapevate che in Nuova Zelanda le donne hanno ottenuto il diritto di voto nel 1893?

Non lamentiamoci dai…in Svizzera lo hanno ottenuto nel 1971…in Arabia Saudita nel 2015!

Come mai quando abbiamo del tempo che viene definito “libero”, e questo vale per tutti, donne e uomini, ci si sente dire: “Visto che sei libera/o (leggi: visto che non hai niente da fare) perché non passi da….non vai a prendere…non sbrighi questa o quell’altra faccenda?”

E, soprattutto, perché se abbiamo del “tempo libero” lo occupiamo subito con delle altre faccende “utili”?

Perché il tempo dedicato al “pensare” non è contemplato nella quotidianità?

Perché le nostre giornate sono fatte di verbi come “andare”, “fare”, “sbrigare”, e praticamente mai di “fermarsi a riflettere”, “sedersi a pensare”?

Che fine ha fatto il famoso “ozio” latino?

John_William_Waterhouse_-_Dolce_Far_Niente_(1880)

Perché un uomo volgare non piace ma se ad essere volgare è una donna piace ancora meno?

Che fine ha fatto l’eredità intellettuale, spirituale e il coraggio di donne come Virginia Woolf, Artemisia Gentileschi, Nina Simone, Alda Merini, Margherita Hack, Amelia Earhart e di tante altre che, per motivi di spazio non posso elencare e altre che rimarranno sconosciute ma che hanno rischiato la propria “tranquillità” per dimostrare che “si può fare”?

 

Ott 26, 2016 - Diritti delle donne    3 Comments

Paese che vai, legge che trovi

Circa un mese fa nel numero 1173 della rivista settimanale “Internazionale”, alla quale sono abbonata da circa otto anni, leggo che il parlamento polacco ha respinto un disegno di legge che avrebbe legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza. C’è una sorta di legalizzazione ma molto restrittiva che è il risultato di uno dei tanti compromessi tra Stato e Chiesa. In questo caso il compromesso risale al 1993 e vieta l’interruzione di gravidanza salvo i casi di stupro, incesto, di gravissime malformazioni per il feto e seri rischi per la vita della madre entro la 12esima settimana di gestazione.  Lo sciopero era stato indetto per il 3 ottobre e, malgrado i timori, le donne si sono armate di coraggio e sono scese in piazza sia nella capitale che in altri centri. C’è anche stata una gradevole sorpresa: anche gli uomini hanno partecipato alla manifestazione e pare, inoltre, che alcuni datori di lavoro abbiano organizzato quella giornata facendo lavorare gli uomini in modo da permettere alle lavoratrici di manifestare.Quarto Stato - Pellizza da Volpedo - particolare - Modified

Lo sciopero si è risolto con un nulla di fatto. La legge è rimasta tale e quale, per fortuna, da un lato, in quanto c’era il rischio che venisse proprio “uccisa”, e purtroppo, dall’altro lato, in quanto, come si può ben capire, una donna non ha il diritto di decidere. Ci sono casi che possono essere altrettanto penosi, ma, non essendo contemplati da tale legge, porranno la donna in gravidanza di fronte ad un ulteriore gravoso dilemma: se decidesse di abortire dovrà farlo illegalmente, e, se venisse scoperta, è prevista una detenzione in carcere per lei e per il medico che l’ha aiutata.  Quindi sarà anche qui una questione di denaro: le donne del ceto più agiato si faranno un bel viaggio all’estero in qualche paese in cui la legge sull’aborto non è così restrittiva, stando ben attente, una volta ritornate nel loro paese, a non venire scoperte per non correre il rischio di essere considerate mostri.

Minion viola urlante

Oppure si faranno prendere dalla disperazione e faranno qualcosa che le metterà a rischio finendo nelle mani qualche ciarlatano o ciarlatana!   Tra l’altro non è che questa notizia sia stata messa in evidenza dai notiziari, non era sicuramente tra quelle considerate più importanti, infatti mi stavo chiedendo: “Chissà come è finita la questione tra l’Angelina Jolie e il bel Brad Pitt?”.

Io sono nata nel 1962 (così vi ho svelato la mia età!). La famosa legge 194, quella che finalmente legalizzava l’aborto, venne istituita sedici anni dopo.   Tante donne che all’epoca erano già “grandi” sanno per esperienza personale o per aver visto o sentito, cosa significava aspettare un bambino e non essere in grado di portare a termine la gravidanza

Pellizza_da_Volpedo_Ricordo_di_un_dolore

La nostra legge sull’aborto tra poco avrà 40 anni, cifra tonda. In genere a 40 anni le donne cominciano a fare il bilancio della propria vita… quelle all’inizio di una crisi vanno dal parrucchiere e stravolgono il proprio look

Look rinnovato

poi si rendono conto che non è sufficiente…

In ogni parte del mondo quando un diritto è acquisito ormai da diversi anni, non viene spontaneo pensare che in altri luoghi non sia così, per cui rimaniamo increduli quando veniamo a conoscenza di fatti che violano dei diritti che nel nostro paese diamo quasi per scontati e che sono segno di grande civiltà ed emancipazione (per cortesia leggere queste ultime due parole in tono solenne e mano sul cuore!!). Ma dopo qualche momento la notizia che tanto ci turba, ce la “scuotiamo” di dosso come fanno le paperelle che vediamo immergersi nei fiumi e riemergere (ci avete mai fatto caso? Plunf, nuota nuota nuota, poi fuori dall’acqua frrrrrrrrrrrrr, una bella scrollata e via, nuovamente asciutte)

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Eppure, ancora oggi, qui nel nostro bel paese di tanto in tanto ci arrivano notizie di giovani donne, se non di ragazzine, che hanno partorito in clandestinità gettando il frutto del peccato dentro un cassonetto della spazzatura (i fini conoscitori di Elio e le Storie Tese a questo punto avranno già cominciato a canticchiare un loro famoso brano che tratta in maniera ironica e al contempo raccapricciante questo tema, se non la conoscete vi invito ad ascoltarla).   Se invece il frutto del peccato ha più fortuna, viene abbandonato da qualche parte finché qualcuno, passando di lì lo trova, ancora vivo e i giornali ne parlano.   Ah! E se poi nasce con la camicia la “mamma” lo partorisce in ospedale e lo lascia lì: in questi ultimi due casi parte il toto-adozione

TOTOCALCIO: APERTURA CAMPIONATO SENZA SCHEDINA PRESTAMPATA

In un paese come la Polonia con una granitica educazione cattolica, come sarebbe potuta andare? Forse molto peggio come ho detto all’inizio.   Voi direte che anche l’Italia è un paese con una educazione religiosa simile. Vero, ma vedete l’Italia è un Paese i cui abitanti che si dichiarano appartenenti alla chiesa cattolica, si comportano come davanti ad un buffet o ad un self-service: mettono nel piatto quello di cui hanno voglia in quel momento, quello che li aggrada, quello che più “fa comodo”

Il problema ha radici più profonde”, dice il narratore nel fumetto di Leo Ortolani “Ratman

Rat-Man il problema ha radici più profonde

(Lo conoscete? No? Aggiungetelo alla biblioteca).

Ci sono argomenti che ancora oggi, anche se non sembra, sono tabù.   Ad esempio: L’educazione sessuale, vogliamo parlarne? Quante volte si parlato di introdurla come materia nelle scuole?

Ancora oggi a molti genitori solo se si ventila da lontano l’idea che nella scuola frequentata dal loro bambino…

gatto-che-si-gonfia

Si è così terrorizzati all’idea al punto che qualche tempo fa una delle puntate di Presa diretta, il programma giornalistico di Riccardo Iacona, che si intitolava appunto “Tabù del sesso” per l’occasione venne spostato in seconda serata.

Poi abbiamo i programmi per le famiglie in cui veline, letterine ballano….ballano per modo di dire, con le natiche, quelle che hanno dietro in basso e quelle che hanno davanti in alto, al vento, anzi, preciso: ballano con le natiche e basta, ma quello i bambini lo possono guardare.   Ben inteso: a me le veline, o letterine non turbano assolutamente basta che non le si definiscano “ballerine” per rispetto a chi, per diventare ballerina studia, lavora e patisce le pene dell’inferno!

Ballerina

Anche qui quello che mi ha colpito è stata l’ipocrisia e la “calata di braghe” della potente RAI!   Una donna nuda che pubblicizza un silicone sigillante per le porte della doccia è occhei ma una donna in topless sulla spiaggia viene invitata a reindossare il top: non è un esempio fatto a caso, visto e vissuto di persona!   Sapete qual’è il pensiero di un bimbo quando vede due tette dal vivo? PAPPA!!

Bambino felice

È chiaro che le “storture” mentali le introducono gli adulti a forza nella mente dei bambini: l’idea del brutto, così come del bello, dello schifo, del non si fa, del giusto o dello sbagliato è frutto dell’educazione, della cultura…   Già la cultura….   Aveva ragione quel genio artistico di Giorgio Gaber quando diceva che: “…la cultura è delicata, e anche permalosa: Ci resta male se non si sente amata…o se le viene il sospetto di non essere un bisogno vero.”

In quanto all’educazione vi lascio con una domanda: chi educa gli educatori?

dubbiosa

Appuntamento al prossimo post!